L’ARPAC, a seguito di varie segnalazioni, compiute anche dall’Azienda Speciale ASEA ente gestore della diga, e grazie al pronto interessamento ed intervento del Comune di Campolattaro, ha eseguito apposite analisi delle acque dell’invaso, evidenziandosi nelle trascorse settimane la presenza di schiuma biancastra sulla superficie e sulle sponde del lago.
Dalle analisi delle acque: “non sono emerse prove di inquinamento da tensioattivi di origine sintetica. Il fenomeno osservato deve ascriversi, quindi, al carico organico presente ed alle condizioni
meteorologiche dei giorni precedenti la comparsa delle schiume”. In altri termini, trattasi di fenomeno naturale riconducibile alle piogge e al vento che, associati al carico organico presente sul fondale, molti residui di piante ed altra vegetazione e al forte aumento delle temperature, hanno causato il fenomeno naturale osservato. Fenomeno del resto non nuovo, essendosi manifestato anche negli anni scorsi all’incirca nel medesimo periodo estivo.
Dalle analisi e dal rapporto, segnalasi, altresì un valore tendenzialmente elevato di nutrienti e la presenza di Escherichia coli nel bacino (15000 UFC), quest’ultima indicatore di inquinamento da scarichi di acque reflue urbane e/o reflui zootecnici.