Precisazioni in risposta alla nota del Presidente della CNA
«Se è vero che il bilancio dell’Agenzia partecipata dalla Provincia si basa per oltre il 50% sugli incassi dei controlli […]» riporta la nota del Presidente del CNA. Affermiamo, senza timore di essere smentiti, che quella proposizione condizionale è Falsa.
Anzitutto, l’ASEA agisce da sempre nel rigoroso rispetto delle leggi e della normativa vigente in materia di ispezione e controllo degli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici, con il fine esclusivo di preservarne e migliorarne l’efficienza energetica assicurando, ad un tempo, la sicurezza degli impianti medesimi e l’abbattimento dei costi in bolletta per i cittadini.
Circa i numeri e i dati oggettivi, si ricorda che in 8 anni di attività questo organo di controllo territoriale ha censito, accertato e/o ispezionato circa 100mila impianti riportando una riduzione delle emissioni in atmosfera superiore a 550 tonnellate di CO2.
Giova altresì ricordare che sono «onerose» unicamente le ispezioni sugli impianti che non siano stati oggetto del previsto controllo di efficienza energetica, secondo la normativa e le procedure vigenti, oltre a quelle inerenti gli impianti che risultino oggettivamente in contrasto, anche parzialmente, con le prescrizioni tecniche e procedurali del settore.
I contributi connessi alle ispezioni onerose sono in continuo decremento per effetto dell’incisiva opera di sensibilizzazione e controllo effettuata dall’ASEA nel corso degli anni. Tali contributi, tecnicamente dei rimborsi spesa, incidono sul fatturato aziendale per una quota effettiva che ormai non arriva al 20% (circa il 18% nel 2015) a fronte di costi di funzionamento del servizio ispettivo consistentemente superiori. Pertanto, non solo non vi è, né vi potrebbe essere, alcun intento vessatorio sugli utenti laddove l’obiettivo programmatico, perseguito con tenacia negli anni, è giungere ad un parco impianti sempre più efficiente e sicuro. In questo senso molta strada è stata fatta ed il quadro impiantistico provinciale è nettamente migliorato, anche grazie alla fattiva collaborazione avuta nel tempo da parte delle associazioni dei manutentori e dei consumatori.
La norma (il D.L.vo 192/05), che il presidente della CNA ha l’ardire di capovolgere, prevede che le ispezioni siano effettuate a partire dagli impianti non dichiarati, quindi su quelli più vecchi e su quelli per i quali in fase di accertamento documentale emergano situazioni di criticità. Parallelamente sono sottoposti ad ispezione almeno il 5% degli impianti la cui manutenzione è stata opportunamente dichiarata ai fini del riscontro della rispondenza alle norme di legge e della veridicità dei rapporti di controllo tecnico trasmessi. Francamente, ci risulta ostico comprendere le ragioni che inducono il presidente del CNA a non gradire soprattutto quest’ultimo genere di riscontri.
Circa il personale ispettivo, tutto qualificato e con pluriennale esperienza, è utile precisare come l’ASEA oggi operi con rapporti di collaborazione i cui corrispettivi sono del tutto svincolati dall’esito delle attività di controllo degli impianti. Alla scadenza dei rapporti, sarà cura dell’Agenzia addivenire a soluzioni appropriate nel rispetto delle norme e delle prerogative aziendali.
Ricordiamo infine come l’ASEA sia stata riconosciuta come coordinatore del tavolo di lavoro degli organi regionali di gestione della funzione pubblica di ispezione e controllo degli temici oltre ad essere, ad oggi, in conseguenza del lavoro svolto, interlocutore privilegiato della Regione Campania nei lavori propedeutici alla stesura del regolamento regionale in materia al fine di dare omogeneità alla funzione sull’intero territorio campano.